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Fatturazione elettronica: cosa cambia dal 1° luglio

Dal 1° di luglio la fatturazione elettronica è in vigore a pieno regime e senza deroghe. Terminato il periodo transitorio, infatti, i ritardi o gli errori nell’emissione comporteranno specifiche sanzioni.

Imprese italiane operanti in Svizzera: cambia l’IVA

Il Governo Svizzero, lo scorso 2 giugno, ha confermato l’entrata in vigore di una rivoluzionaria, per il paese elvetico, revisione della legge sull’IVA. Al di là di tutte le novità prodotte dal nuovo testo legislativo, quella che sembra più rilevante, almeno per le imprese italiane, è rappresentata dall’introduzione di nuovi e diversi criteri di assoggettamento che coinvolgono in particolare le imprese straniere a partire dal 1° gennaio 2018.

Questa modifica legislativa continua quello che è un percorso cominciato nel 2014 con l’introduzione, all’epoca con decorrenza dal 1° gennaio 2015, di un nuovo articolo dell’ordinanza Iva che, per le imprese straniere – e quindi anche quelle italiane, limitava la possibilità di avvalersi dell’istituto del reverse charge, introducendo l’obbligo di assoggettamento al regime Iva svizzero. Per semplificare l’attuazione, la misura introdotta era stata accompagnata da una modifica del procedimento di annuncio per le attività lucrative di breve durata.

Oggi si prosegue su quella strada e a partire dal 1° gennaio 2018 per le imprese italiane scatterà il rischio di assoggettamento all’IVA Svizzera.

Comunicazioni IVA 1° trimestre 2017 prorogate al 12 giugno

Il termine del 31 maggio 2017 per la comunicazione dei dati delle liquidazioni Iva è stato prorogato al 12 giugno. Il provvedimento di proroga, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30 maggio 2017, è stato firmato dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan e dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, ed è stato registrato dalla Corte dei Conti.

Un sospiro di sollievo per i professionisti che vedevano concentrarsi in un’unica scadenza sia l’invio dei dati delle liquidazioni con periodicità trimestrale e sia la trasmissione delle fatture ricevute ed emesse, adempimento che solo per il 2017 è stato reso semestrale. Anzi, dalle associazioni di categoria, fanno sapere che viste le innumerevoli difficoltà che questo ennesimo adempimento ha generato, tra l’altro segnalato prontamente dai commercialisti, una proroga di soli dodici giorni appare insufficiente. Per questo, con molta probabilità, si chiederà un’ulteriore proroga, anche perché l’implementazione delle procedure per la comunicazione ha richiesto oltre cinque mesi di tempo, infatti il modello con le relative istruzioni e le specifiche tecniche di trasmissione sono state approvati dall’Agenzia delle Entrate solo in data 27 marzo, appena due mesi prima della scadenza.