Settore Costruzioni: a febbraio un tavolo unificato per arginare la crisi
Fissato per l’inizio di febbraio un tavolo con sindacati e associazioni per confrontare le proposte sul settore edile.
Fissato per l’inizio di febbraio un tavolo con sindacati e associazioni per confrontare le proposte sul settore edile.
Anche per tutto il 2017 sarà possibile usufruire degli incentivi con una detrazione Irpef pari al 50% dell’Iva pagata per l’acquisto di nuove abitazioni ad alta efficienza energetica direttamente dalle imprese costruttrici. Questa è la principale novità inserita nella legge di conversione del decreto Milleproroghe (Dl 244/2016). L’incentivo era scaduto il 31 dicembre 2016 ed è stato reintrodotto del decreto Milleproroghe, con un emendamento approvato dalla commissione Affari costituzionali del Senato.
La proroga va nella “direzione di promuovere una politica delle costruzioni orientata al rinnovo urbano con edifici di qualità”, si legge in una nota diramata dall’Ance, per la quale questa misura diventa “uno degli strumenti più efficaci pensati per stimolare il mercato residenziale e coniugare risparmio e rilancio economico”.
Il provvedimento permette di raggiungere – secondo l’Ance – un doppio obiettivo: superare la “disparità di trattamento” tra chi compra case ad efficienza energetica da privati rispetto a chi si rivolge al nuovo e riqualificato in chiave green e indirizzare la domanda verso un mercato immobiliare di qualità, che favorisca il risparmio sulla bolletta energetica nazionale.
Saranno operativi dal 13 febbraio i cosiddetti CAM, i Criteri Ambientali Minimi, che le Pubbliche Amministrazioni dovranno seguire per la realizzazione di lavori per nuove costruzioni, per la ristrutturazione e la manutenzione degli edifici pubblici e per l’affidamento di servizi di progettazione. L’aggiornamento dei Criteri Ambientali Minimi si è reso necessario in seguito alle innovazioni tecniche e commerciali del mercato, ai cambiamenti tecnologici riscontrati negli ultimi anni, ai contenuti del Nuovo Codice degli appalti e al Nuovo Conto Termico I nuovi CAM, inseriti nel Decreto Ministeriale 11 gennaio 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 28 gennaio 2017, vanno a sostituire i vecchi Criteri che dal 2008 hanno orientato le gare pubbliche.
Cosa cambierà con i nuovi CAM? Intanto deve essere attentamente valutata la capacità tecnica del progettista, un professionista abilitato e iscritto agli albi o registri professionali, accreditato dagli organismi di certificazione energetico-ambientale degli edifici accreditati secondo la norma internazionale ISO/IEC 17024, che deve verificare la possibilità di recuperare edifici esistenti, localizzare l’opera pubblica in aree già urbanizzate o riutilizzare aree dismesse. Alla sua proposta sarà attribuito un punteggio premiante.
Inoltre, per essere scelto, il progetto deve garantire risparmio idrico, illuminazione naturale e approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili, ma anche assicurare l’inserimento naturalistico paesaggistico, la sistemazione delle aree verde e il mantenimento della permeabilità dei suoli. I componenti edilizi devono garantire la possibilità di essere sottoposti a demolizione selettiva ed essere riciclabili o riutilizzabili, a fine vita.
Nelle nuove costruzioni, l’indice di prestazione energetica globale dovrà corrispondere almeno alla classe A3.
L’Amministrazione deve inoltre verificare che il progetto preveda l’uso di materiali composti da materie prime rinnovabili, una distanza minima per l’approvvigionamento dei prodotti da costruzione e il miglioramento delle prestazioni ambientali dell’edificio. Almeno il 70% dei rifiuti non pericolosi generati durante la demolizione e rimozione degli edifici deve essere avviato a operazioni per essere riutilizzato, recuperato o riciclato.
La circolare Inps dà la facoltà a questi organismi di svolgere controlli su tutte le imprese dell’edilizia che applicano il contratto collettivo nazionale del lavoro.
Con la circolare dell’Inps 17/2017, cambia qualcosa nel sistema che regolamenta il rilascio del Durc, ovvero il Documento unico di regolarità contributiva che attesta l’assolvimento, da parte dell’impresa, dei suoi obblighi legislativi e contrattuali.
Con la nuova circolare, in pratica, le Casse edili – che sono gli organismi che materialmente emettono il Durc – svolgono i controlli su tutte le imprese che richiedono il rilascio del Durc e che applicano il contratto collettivo nazionale del lavoro del settore edilizia. La condizione sufficiente per effettuare i controlli è, infatti, che l’impresa che richiede il Durc online (diventato attivo nel luglio 2015) applichi il contratto collettivo di settore. Il risparmio di tempo è evidente: prima, infatti, Inps e Inail controllavano sempre e comunque tutte le richieste, mentre prima delle verifiche delle Casse edili bisognava verificare la classificazione dell’impresa come “edile”. C’era quindi un passaggio in più. Ora il meccanismo di rilascio del Durc è semplificato.
C’è un altro aspetto importante contenuto nella circolare Inps: quello relativo alle procedure concorsuali, in modo da permettere alle imprese che rischiano il fallimento di continuare a lavorare. Le norme riconoscono la regolarità a tutte le imprese per le quali gli obblighi contributivi sono scaduti prima dell’autorizzazione all’esercizio provvisorio e della dichiarazione di apertura della procedura.