Contraccezione e salute riproduttiva:

tutto quello che devi sapere per fare delle scelte consapevoli

Contraccezione e salute riproduttiva:

tutto quello che devi sapere per scelte consapevoli

Ho deciso di correre il rischio”, “non pensavo che ci fossero grandi probabilità di una gravidanza”, oppure, “la persona con cui ero ha detto che andava bene anche senza contraccettivi”.

Sono queste alcune delle motivazioni del mancato ricorso alla contraccezione tra i giovani, secondo il rapporto Censis-Bayer sui nuovi comportamenti sessuali degli Italiani del 2019.

Dal rapporto emerge che la pillola e il profilattico sono i metodi più conosciuti e ritenuti più affidabili, sia dagli uomini che dalle donne, ma al di là della conoscenza diffusa dell’esistenza di un ampio ventaglio di metodi contraccettivi, non tutti li utilizzano e, quando li usano, spesso non lo fanno nel modo corretto.

In più, sul versante dell’eventuale nocività per la salute, in molti ammettono di non sapere se si tratta di metodi pericolosi o meno.

Di fronte a queste dichiarazioni e all’evoluzione dei comportamenti sessuali, appare prioritario restituire ruolo e “appeal” alla contraccezione, pilastro ineludibile della tutela della salute, in particolare delle donne (Censis, 2019).

Una vita sessuale consapevole e sana contribuisce al benessere delle nostre relazioni e del nostro corpo. Vuol dire poter scegliere liberamente se e quando avere rapporti sessuali, pianificare una gravidanza e proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili. Tutte le coppie e gli individui hanno il diritto di decidere liberamente e responsabilmente il numero, l’intervallo e il momento in cui avere figli. Hanno inoltre il diritto di accedere a informazioni accurate e ai mezzi necessari per esercitare questa scelta, oltre al diritto di raggiungere il più alto livello possibile di salute sessuale e riproduttiva. (WHO, 2016)

La contraccezione, oltre che un diritto, è anche una responsabilità che riguarda sia gli uomini che le donne. Alcuni metodi contraccettivi prevengono le gravidanze, ad esempio la pillola, ma solo uno offre anche protezione contro le malattie sessualmente trasmissibili: il preservativo (WHO, 2024).

Non a caso, uno dei 17 obiettivi dell’Agenda ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) è “garantire entro il 2030 l’accesso universale ai servizi di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, compresi quelli per la pianificazione familiare, l’informazione e l’educazione, e l’integrazione della salute riproduttiva nelle strategie e nei programmi nazionali” (ASviS, 2024).

Facciamo ora un passo indietro per capire meglio il mondo della contraccezione femminile e maschile. Partiamo dalle basi e addentriamoci in temi ancor più articolati come fertilità, salute e sicurezza

Contraccezione: cosa significa e quando è necessaria

Secondo il Ministero della Salute, per contraccezione si intende il “complesso dei mezzi utilizzati per impedire il verificarsi di una gravidanza”. La parola stessa significa letteralmente “contro il concepimento”. Il termine ha origine latine, contra significa “contro” + conceptionem, “concepimento”, dal verbo concipere (Dizionario etimologico, 2024).

Lo scopo della contraccezione è quello di controllare, in modo temporaneo e reversibile, il processo della riproduzione, e quindi di prevenire le possibili gravidanze indesiderate. (Ministero della Salute, 2024).

La decisione di quando iniziare ad usare i metodi contraccettivi dipende da vari fattori. In generale, è consigliabile iniziare a utilizzarli al momento dell’inizio dell’attività sessuale, se non si desidera avere una gravidanza. L’OMS e il Knowledge SUCCESS Project sottolineano che, dopo aver escluso la presenza di eventuali condizioni mediche, è possibile iniziare immediatamente i metodi contraccettivi (Family Planning Handbook, 2022). Il Center of Disease Control and Prevention raccomanda di essere sicuri che la donna non sia incinta prima di iniziare la contraccezione (CDC, 2024).

Contraccezione maschile e femminile: come funziona?

Esistono diversi metodi contraccettivi, ognuno presenta caratteristiche proprie, ma non tutti sono adeguati a ogni situazione.

I metodi contraccettivi disponibili possono essere distinti in:

  • Metodi contraccettivi ormonali: funzionano rilasciando ormoni, come estrogeni e progestinici, che agiscono principalmente su tre meccanismi per prevenire la gravidanza: inibizione dell’ovulazione, modifica del muco cervicale o alterazione dell’endometrio. Oggi ne esistono di diversi tipi, come la pillola anticoncezionale, il cerotto transdermico, l’anello vaginale, l’impianto sottocutaneo;
  • Metodi contraccettivi intrauterini: vengono inseriti all’interno dell’utero in pochi minuti e senza anestesia. Hanno un’efficacia del 99% e una durata di diversi anni. Dopo la loro rimozione, la fertilità è rapidamente recuperata. Generalmente, viene sconsigliato in tutte le donne giovani che non hanno ancora avuto un figlio. Si tratta della spirale o IUD (Intra Uterine Device) e spirale contraccettiva ormonale (Intra Uterine System – IUS);
  • Metodi contraccettivi di barriera: rappresentano un’alternativa per le donne che non possono, o non vogliono, utilizzare metodi contraccettivi ormonali o intrauterini. Presentano un’efficacia che va dal 98% al 72%, in base alla correttezza d’uso. Includono il profilattico maschile e il profilattico femminile, i contraccettivi chimici o spermicidi, il diaframma e la coppetta cervicale da abbinare possibilmente a spermicidi, come creme, ovuli, coni, tavolette.

Esistono anche altri metodi, come l’auto-osservazione, la chirurgia e la contraccezione di emergenza. La cosiddetta “auto-osservazione” prevede metodi decisamente meno affidabili rispetto alle precedenti. Essa è categorizzabile in metodi computerizzati, basati sull’utilizzo di dispositivi che monitorano le concentrazioni ormonali nelle urine per individuare i giorni fertili, oppure; e in metodi naturali, basati sull’osservazione di parametri fisiologici come la temperatura corporea basale e le modificazioni del muco cervicale (metodo Ogino-Knaus, il metodo Billings e il metodo della temperatura basale). Un altro metodo di contraccezione naturale è il coito interrotto, che ha un’efficacia limitata a causa della possibile fuoriuscita di sperma prima dell’eiaculazione.

I metodi chirurgici, invece,  includono la sterilizzazione tubarica per le donne e la vasectomia per gli uomini. Stiamo parlando di metodi molto efficaci ma difficilmente reversibili, quindi non sono raccomandati per i giovani o per chi non ha ancora avuto figli.

Infine, vi è la contraccezione di emergenza, che in Italia comprende due opzioni: la pillola del giorno dopo, efficace fino a 72 ore dopo il rapporto sessuale, e la pillola dei cinque giorni dopo, efficace fino a 120 ore. Questi farmaci prevengono una gravidanza indesiderata dopo un rapporto sessuale non protetto. Devono essere assunti il prima possibile per massimizzare l’efficacia, preferibilmente entro 24 ore. Entrambi i metodi non proteggono da malattie sessualmente trasmesse e non sono sostitutivi di un metodo contraccettivo regolare.

Attenzione però, bisogna tenere presente che nessun metodo contraccettivo, tuttavia, al di fuori dell’astinenza, offre una protezione totale da gravidanze o da malattie sessualmente trasmissibili. A questo proposito è fondamentale ricordare che la contraccezione è tanto più efficace quanto più correttamente e costantemente il metodo scelto viene utilizzato (ISS, 2023).

Contraccezione a 50 anni: consigli e raccomandazioni

Le donne sono spesso tentate di abbandonare la contraccezione prima che le mestruazioni cessino completamente. Sebbene la fertilità in questa fase della vita sia ridotta, non è del tutto assente.

Una gravidanza non pianificata in età più matura può avere un impatto psicologicamente negativo per la donna e può comportare scelte difficili. Sono proprio i professionisti, infatti, a raccomandare alle donne di continuare la contraccezione fino a quando non c’è più possibilità di ovulazione e rischio di gravidanza.

Le donne, negli ultimi anni della fertilità, possono avere mestruazioni abbondanti, irregolari o dolorose, che devono essere prese in considerazione quando si sceglie un metodo contraccettivo.

Le regole generali prevedono di continuare la contraccezione fino a:

  • Un anno dopo l’ultima mestruazione spontanea, se l’età è pari o superiore a 50 anni;
  • Due anni dopo l’ultima mestruazione spontanea, se l’età è inferiore a 50 anni. (International Menopause Society, 2024).

Anche durante la perimenopausa (periodo di transizione che precede la menopausa vera e propria) le preferenze personali e la storia clinica continuano a essere fattori fondamentali nella scelta del metodo anticoncezionale.

Le opzioni di contraccezione ormonale includono:

  • Pillole anticoncezionali;
  • Iniezioni anticoncezionali;
  • Metodi contraccettivi reversibili a lunga durata d’azione, come gli impianti e i dispositivi intrauterini (IUD), che contengono progestinico (una forma sintetica dell’ormone naturale progesterone);
  • Cerotti anticoncezionali topici, che si attaccano alla pelle;
  • Anello vaginale.

I metodi di barriera non ormonali includono:

  • Preservativi;
  • Spugna anticoncezionale;
  • Cappuccio cervicale;
  • IUD in rame;
  • Diaframmi;
  • Gel spermicidi e contraccettivi.

La sterilizzazione non reversibile, invece, è una procedura definitiva che può essere scelta da persone che sono assolutamente sicure di non voler affrontare una gravidanza in futuro (Clevelan Clinic, 2023).

Contraccezione di emergenza o “pillola del giorno dopo”

La pillola anticoncezionale di emergenza, conosciuta anche come “pillola del giorno dopo”, può impedire una gravidanza dopo un rapporto sessuale non effettuato con contraccettivi o nel caso in cui questi ultimi falliscono.

Tuttavia, bisogna considerare che la pillola anticoncezionale non è adatta a tutti. Inoltre, occorre prenderla entro 3 o 5 giorni dal rapporto sessuale, a seconda del tipo di pillola. In generale, prima si prende, più è probabile che funzioni.

È importante sottolineare che la pillola di emergenza non impedisce di contrarre o trasmettere infezioni sessualmente trasmissibili (IST), per questo è importante usare il preservativo ogni volta che si hanno rapporti sessuali (National Health Service, 2024).

Il Ministero della Salute sottolinea che la “pillola del giorno dopo” non interrompe la gravidanza ma la impedisce, bloccando l’ovulazione prima che avvenga. Di conseguenza, non può essere considerata abortiva. Inoltre, evidenzia che si deve assumere il prima possibile dopo un rapporto non adeguatamente protetto (preferibilmente nelle prime 12 ore). In ogni caso entro le 72 ore o 120 ore a seconda delle formulazioni ormonali. Più tempo passa fra il rapporto e l’assunzione del contraccettivo, più è probabile che avvenga l’ovulazione.

Non è obbligatoria la prescrizione medica per i preparati contenenti il principio attivo ulipristal acetato, anche se si è minorenni  (Ministero della salute, 2021). A tal proposito, si è espresso il Direttore Generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), Nicola Magrini, il quale ha affermato che “si tratta di uno strumento altamente efficace per la contraccezione d’emergenza per le giovani che abbiano avuto un rapporto non protetto, entro i cinque giorni dal rapporto, ed è anche, a mio avviso, uno strumento etico in quanto consente di evitare i momenti critici che di solito sono a carico solo delle ragazze. Voglio sottolineare che si tratta di contraccezione di emergenza e che non è un farmaco da utilizzare regolarmente” (AIFA, 2020).

Non se ne deve fare, quindi, un uso regolare, ma si può fare ricorso in caso di “emergenza” (come suggerisce il nome). Ad esempio, quando il profilattico si è rotto o si è sfilato, quando ci si accorge di aver dimenticato una o più pillole del blister a posteriori.

Salute riproduttiva: differenze tra uomo e donna

L’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea che la salute riproduttiva è fondamentale per uomini e donne, in quanto “riguarda il benessere fisico, mentale e sociale in relazione all’apparato. […] è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia o infermità, in tutte le questioni relative al sistema riproduttivo e alle sue funzioni e processi. Inoltre, implica che le persone siano in grado di avere una vita sessuale soddisfacente e sicura e che abbiano la capacità di riprodursi e la libertà di decidere se, quando e quanto spesso farlo.” Tuttavia, esistono importanti differenze tra i generi dovute a fattori biologici e sociali (WHO, 2024).

A livello biologico, la salute riproduttiva si riferisce alla condizione dei sistemi riproduttivi femminili e maschili durante tutte le fasi della vita.

I disturbi che minano la salute riproduttiva femminile includono:

  • Pubertà precoce o ritardata.
  • Problemi mestruali.
  • Infertilità o ridotta fertilità.
  • Problemi durante la gravidanza.
  • Sindrome dell’ovaio policistico (le ovaie producono più ormoni maschili del normale).
  • Fibromi uterini.
  • Endometriosi.

I disturbi che minano la salute riproduttiva maschile includono:

  • Impotenza o disfunzione erettile.
  • Basso numero di spermatozoi.

(National Institute of Environmental Health Sciences, 2024)

C’è da aggiungere che a livello sociale, la situazione si complica. La salute riproduttiva, infatti, rappresenta un esempio emblematico della complessa interazione tra differenze biologiche tra i sessi e disuguaglianze di potere di genere.

Molti problemi legati alla salute riproduttiva femminile sono il risultato di discriminazioni e della mancanza di autonomia decisionale su come e con chi avere rapporti sessuali, nonché se e quando diventare madri.

Per le donne, la salute sessuale e riproduttiva non dipende unicamente dalle loro scelte personali, ma dal comportamento dei partner sessuali, dai membri della famiglia e dai fornitori di servizi. (WHO, 2024).

Entrambi i generi traggono beneficio dai servizi di salute sessuale e riproduttiva, ma le donne affrontano barriere socioculturali uniche, rendendo essenziali approcci sanitari sensibili al genere​.

Conclusioni

La contraccezione è un diritto e una responsabilità condivisa, fondamentale per garantire la salute sessuale e riproduttiva di uomini e donne. Nonostante la consapevolezza riguardo ai metodi contraccettivi, la loro applicazione pratica è spesso insufficiente, a causa di disinformazione e barriere culturali.

È essenziale promuovere un’educazione adeguata e facilitare l’accesso a metodi sicuri ed efficaci.

È cruciale, inoltre, distinguere tra contraccezione e prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili, incoraggiando l’uso di metodi di barriera come i preservativi. Solo un approccio integrato e sensibile alle differenze di genere può migliorare la salute sessuale per tutti.

Infine, garantire l’accesso ai servizi di assistenza sanitaria rimane una priorità per le politiche di salute pubblica.

Per maggiori informazioni, iscriviti al corso in Biologia della riproduzione presente nella piattaforma Beta Imprese.

Dott.ssa Ilenia Di Martino – Biologa e Comunicatrice Scientifica
Docente del corso ECM “Biologia della riproduzione” – Beta Imprese

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